Un re che
camminava per un paese roccioso, si arrabbiò e disse: ‘Ordino che tutte le
mucche vengano uccise per farne dei tappeti per ricoprire tutto il paese’.
I saggi del luogo si riunirono e gli risposero: ‘Faremo come sua altezza
chiede: uccideremo dieci mila mucche e conceremo le loro pelli, e fra dieci
anni avremo tappezzato tutto il paese così da non causare il dispiacere
del nostro re’. Ma ecco che un buffone si fece avanti, e dopo aver chiesto il
permesso del re, intervenne: ‘Perché non uccidere una sola mucca, e con
il cuoio ricavato non farne delle scarpe?’. Fu così che il re imparò come
fosse meglio cambiare se stesso che cercar di cambiare il paese intero
Oggi vi presentiamo la prima proposta
operativa: no ai rimproveri, si agli
elogi, tratto dal libro “Guida Pratica
alla Gestione della Classe con tecniche di PNL”.
La tecnica si basa su alcuni principi psicologici a
tutti noti:
- Tutti amano essere elogiati per i
propri sforzi;
- Sostegno e incoraggiamento danno
un valore e rinforzano il proprio impegno;
- A nessuno piace essere
rimproverato, specialmente davanti agli altri;
- I rimproveri generano chiusura e
astio;
- I bambini vogliono piacere agli
adulti;
- Gli elogi se sinceri, specifici e
meritati sviluppano l’autostima.
È stato
dimostrato che il bambino e più portato
a migliorare il suo comportamento se, insieme ai rimproveri, riceve molte lodi. Le lodi, intatti
comunicano al bambino che gli si vuole bene, rafforzano la sicurezza in se
stesso e lo invogliano a fare meglio. Ma attenzione. Perché siano efficaci devono
possedere precise carrieristiche:
devono essere
- sincere,
- meritate,
- specifiche,
- fatte davanti ad altre
persone.
Se il nostro obiettivo è diventare il leader della classe, utilizzare
la tecnica del “No ai rimproveri, Si agli elogi” può esserci di aiuto.
L’elogio, se ben strutturato, ha effetti positivi nella persona che li
riceve: a livello emotivo generano emozioni
piacevoli e gratificanti, a livello fisico innescano cambiamenti
(posturali, espressivi, fisiologici). Queste sensazioni positive vengono
collegate (si crea un’ANCORA direbbe
la PNL) alla persona che ce le fa provare.
Lo stesso processo di ancoraggio si attiva nel momento in cui si
ricevono dei rimproveri (specialmente se mal formulati) e le sensazioni negative, l’astio, il risentimento vengono ancorate alla
persona che queste sensazioni ha generato.
La domanda che spesso ci fanno è “Ci state dicendo che non bisogna
mai rimproverare?” No, non stiamo dicendo questo. Ci sono situazioni in cui
il rimprovero è necessario, più avanti lo chiameremo Feedback e vi daremo indicazioni su come dare un feedback efficace.
Per ora sappiate che, nel caso in cui il rimprovero sia necessario, è bene
sottolineare inizialmente gli elementi positivi e poi definire le nostre
aspettative utilizzando la congiunzione “e”
piuttosto che “ma”.
Esempio:
Rimprovero sbagliato:
Alessio,
quante volte devo dirti di non girarti a chiacchierare mentre spiego??!!!
OPPURE:
Alessio, nelle
ultime settimane sei stato attento in classe ma adesso stai chiacchierando
troppo.
Esempio di rimprovero corretto:
Es. Alessio,
ascoltami un attimo: nelle ultime settimane sei stato attento in classe. L’ho
molto apprezzato e sono convinto che
dopo queste mie parole tornerai a comportarti in maniera corretta….
PROPOSTE
OPERATIVE
- Elencate 10 caratteristiche positive di ogni vostro
alunno
- Fate 3 complimenti al gruppo classe per ogni ora di
lezione. OSSERVATE E ANNOTATE le reazioni nell’arco di una settimana
- Fate un complimento specifico a 3 diversi studenti per
ogni ora di lezione. OSSERVATE E ANNOTATE le reazioni nell’arco di una
settimana
- Assegnate un’esercitazione scritta e poi passate,
banco per banco, ed esprimete un apprezzamento sincero e meritato ad ogni
studente
- Elencate 10 caratteristiche positive di un alunno
difficile da gestire
- Elogiate davanti a tutta la classe gli alunni con
difficoltà comportamentali quando stanno in silenzio oppure si applicano in
qualche attività
- Se dovete
rimproverare un alunno iniziate con un elemento positivo e utilizzando la
congiunzione “E” collegate l’elogio con il richiamo (nei termini di cosa ci si
aspetta da lui).
Attraverso queste attività stiamo lavorando
contemporaneamente ai seguenti passi chiave del metodo Golden5
1.2. Attenzione: Fare attenzione e elogiare davanti all’intera classe un
comportamento positivo, o quello che si vorrebbe incoraggiare negli allievi.
1.3. Prendere
l’iniziativa: Risolvere i problemi a un ”basso
livello” (privatamente, a bassa voce, andando vicino al ragazzo che disturba,
parlando con lui prima o dopo la lezione)
1.8. Tempismo:
Affrontare i problemi il più presto possibile.
1.11. Rompere i circoli
viziosi: Rilevare i modelli di comportamento tra i ragazzi, o tra docente e
i ragazzi, che si stanno strutturando e che danneggiano la lezione, e cercare
di romperli facendo qualcosa di diverso da ciò che si fa normalmente.
Buongiorno, oggi parliamo di elogi e rimproveri. Che utilità hanno nella gestione della classe? Come utilizzarli in modo efficace?
RispondiEliminaCercheremo di rispondere a queste domande.
Nell'articolo sono presenti alcune proposte operative, vi invitiamo a fare esperienza. Noi rimaniamo disponibili per rispondere ad ogni dubbio e confrontarci con voi.
Sfruttataci
Buon lavoro
Un suggerimento prima di mettervi alla prova in classe: fermatevi per 5 minuti e cercate di ricordare l'ultima volta in cui siete stati rimproverati per qualcosa. Come vi siete sentiti? Quali pensieri si sono attivati? Come vi siete comportati?
RispondiEliminaOra provate a fare lo stesso esercizio pensando all'ultima volta in cui avete ricevuto un elogio sincero...come vi siete sentiti? fisicamente cosa è successo? che postura avete assunto? per quanto tempo quelle emozioni vi hanno accompagnato?