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venerdì 9 dicembre 2016

Ritratti: spunti per un approccio narrativo

“Le persone sono disturbate non dalle cose,
ma dall’interpretazione che essi ne danno”Epiteto




Nel post precedente abbiamo parlato di del SAR (Sistema di Attivazione Reticolare), una parte del nostro cervello che ci permette di fare attenzione alle cose che abbiamo deciso essere più importanti per noi. Tutte le informazioni che riceviamo dai nostri sensi vengono filtrate per evitare che si verifichi un sovraccarico. Questo processo è inconscio, quindi ne rimaniamo influenzati senza rendercene conto. I filtri che noi usiamo, secondo la PNL sono: generalizzazioni, cancellazioni, distorsioni.

Il processo di generalizzazione consiste nel trarre conseguenze generali sulla base di alcune esperienze (Tutti gli alunni con famiglie difficili sono a rischio di dispersione, Riccardo ha una famiglia difficile dunque è a rischio di dispersione).
La cancellazione è il processo con cui una persona seleziona solamente alcune dimensioni dell’esperienza, escludendone altre dal campo d’attenzione, in questo modo l’informazione che rimane è più coerente con le proprie convinzioni (Si sa che Riccardo è un ragazzo difficile – manca il soggetto, chi lo sa?)
La distorsione è il processo con cui una persona opera cambiamenti o variazioni nella sua esperienza dei dati sensoriali. Le distorsioni spesso servono per conformare le esperienze a nostre aspettative o a generalizzazioni così da convalidare queste ultime (È chiaro che Riccardo ce l’ha con me perché disturba sempre durante la mia lezione)
Ad influenzare il nostro pensiero arrivano anche convinzioni o credenze.
Le convinzioni, insieme ai nostri valori, sono una componente chiave della nostra struttura profonda e influenzano il nostro focus interno.

L’esercizio che vi abbiamo proposto in formazione si chiama “ritratti” e consiste nel fare un ritratto dei vostri alunni. Ma cosa significa e a cosa serve fare ritratti?
Realizzare ritratti significa accrescere la capacità dell’insegnante di comprendere le singole adolescenze che incontra e di aggiornare costantemente le risposte alle domande “chi è?” la persona che ho di fronte, di quel storia evolutiva i suoi comportamenti sono indizio, che cosa so di lui/lei? (AA.VV. (1999) L’abbandono scolastico. Aspetti culturali, cognitivi, affettivi. Raffaello Cortina Editore)
Attraverso la narrazione organizziamo il nostro mondo interno, diamo voce alle nostre convinzioni, apriamo una finestra sui nostri schemi di riferimento, sulle nostre rappresentazioni interne, su cosa è normalità e cosa è anormalità. Rileviamo i nostri criteri di valutazione, i valori e le credenze di cui siamo portatori…. E con un po’ di aiuto possiamo vedere i filtri che adottiamo.

Iniziamo dunque con i ritratti, potete farli di tutti i vostri alunni, oppure potete scegliere tre alunni della vostra classe in base ad un criterio unico (motivazione, famiglia, apprendimento, comportamento…) e rispetto alla categoria scegliere l’alunno più problematico, il meno problematico, e uno neutro.
Come fare il ritratto?
Nella descrizione tenete conto di

  • chi è
  • come si chiama
  • aspetto fisico,
  • abbigliamento
  • il carattere: risorse e fragilità
  • il temperamento, 
  • i suoi interessi
  • quali sentimenti suscita.

download esempio ritratti 1 ritratti2

Buon Lavoro

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